Guido Celli "Le tue labbra sono un gioiellino" da "LE SPALLE D'ORO" ('round midnight edizioni, 2020)
La specchiera in faccia alla quale
ti lavi i denti è il tuo tempio.
La luce con cui accendi il bagno
è pagana, matrigna, magica:
filtra dalla fessura come una lama argentata
ed entra nell’occhio del corridoio
accecandolo, arieggiandolo.
Io so che quel che ho salutato
è il meglio di quel che potevi deciderti
ed afferro lo spago di luce, la lama
e a piedi, scostandone la cortina umida
entro nel bagno: sul tuo viso vince
il servilismo egiziano, l’odore
dolciastro dell’abbandono: la lacrima.
Ti lavi i denti e le labbra subiscono
si gonfiano, iniziano un maremoto
e quasi annegano nel gomitolo
di schiuma di menta. Sono un gioiellino:
rosse, bianche… e le maioliche saltano
dalla finestra e cadono in giardino.
Sciacqui e sputi ed il lavandino
si profuma del tuo ultimo bocchino.
Sei devastante: piangi ed io ritiro
il mio addio: ti resto a fianco, vicino.